martedì 20 settembre 2011



La casa della mia infanzia aveva una grande cucina con un enorme tavolo rotondo di legno massiccio. A Natale e a Pasqua quel tavolo era stracolmo di dolci, verdure e frutta che ci portavano i coloni delle terre di mio nonno.

Nel periodo prefestivo era un gran via vai di gente che ci veniva a trovare. Si respirava davvero l'aria di festa, con tutte quelle persone che ci portavano doni e venivano a farci gli auguri.

Poichè la casa era grande e aveva diverse stanze,  ospitavamo dei sacerdoti che venivano a farci visita ogni anno. Ricordo ancora i momenti di raccoglimento nel grande salone per recitare il rosario e le preghiere, e noi bambine che dovevamo stare zitte, non poteva volare una mosca: buone buone, con le mani giunte, attendevamo pazientemente che finisse l'ora di raccoglimento per volare giù nel cortile a giocare.

Ricordo le tante governanti che si sono succedute nel tempo. La prima era una donna bruttissima che sembrava una strega e che mio padre trovò in un paesello del casertano, Ciorlano. Noi bambine avevamo un po' paura di lei e anche i miei genitori e i miei nonni non si fidavano tanto, ma pian piano , grazie alla sua grande praticità e sveltezza, divenne un membro importante della nostra famiglia.